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Arbitraggio - aspetti basilari

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Quando vesti i panni di un giudice in una competizione, oltre ai tricks è necessario che tu conosca alcuni aspetti importanti. Non è strettamente necessario che tu sia in grado di eseguire tutti i tricks, tuttavia devi conoscere il loro aspetto e come devono essere eseguiti. Pagine come queste ti saranno estremamente utili, in quanto ciascun trick è spiegato secondo quattro diversi aspetti (definizione, elementi chiave, punto di vista dei giudici, errori più comuni). La pratica permette di perfezionare il proprio metro di giudizio, quindi consigliamo di approfittare di qualsiasi opportunità per giudicare tricks e coreografie. Logicamente, una parte consistente della formazione nell’arbitraggio sarà costituita da video di tricks. Consigliamo tuttavia di giudicare di persona i singoli trick e balletti eseguiti dai piloti in gara. Assistere di persona alle gare fornisce all’aspirante giudice tutta una serie di informazioni riguardanti al finestra di vento, i movimenti del pilota e la posizione dell’aquilone all’interno della finestra di vento. Tali aspetti difficilmente traspaiono dal video online.

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Partire prevenuti non è mai positivo; il giudice deve sempre valutare a mente aperta quello che sta accadendo nel campo gara. Non ti deve importare se il pilota è un simpatico bambino di otto anni, una ragazza di vent’anni, un campione mondiale o un veterano sessantacinquenne. Non ti devi basare sul fatto che ti piacciano o meno i colori o la forma dell’aquilone o se ti stia simpatico o meno il costruttore/progettista del modello in questione. Non deve inoltre fare alcuna differenza se sei un grande fan della musica che il pilota sta interpretando o se non sopporti di sentirla nuovamente ancora e ancora. Non importa se non c’è vento, o se ce n’è fin troppo. Tutto quello di cui devi preoccuparti riguarda solo quello che sta facendo l’aquilone. Può sembrare logico, ma a volte non lo è. La migliore condotta da adottare è quella di essere onesti con se stessi e provare ad essere il più imparziali possibile come giudici. Se vi accorgete dopo un paio di piloti di essere stati troppo di manica larga (o troppo draconiani) come giudici non cambiate la quello che avete assegnato e mantenete lo stesso livello di giudizio per i piloti successivi. Solo alla fine tirerete le somme e farete un bilancio di come è stato il vostro giudizio. Può essere utile osservare a posteriori i filmati della competizione e confrontare i punteggi dati con quello che vedete nei sullo schermo.

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Questo perché sul campo gara avete solo il momento stesso per giudicare quello che vedete, non esiste il tasto “riavvolgi”, ne tantomeno la possibilità di ripetere la scena. Non sentitevi troppo in colpa se vi sfuggono alcune cose durante le vostre prime competizioni. Possono essere necessarie fino a tre gare prima di prenderci la mano, imparare a concentrarsi e costruirsi un sistema affidabile su cui potersi basare per dare i propri giudizi. Conseguentemente, è piuttosto diffusa la consuetudine di partecipare all’arbitraggio di una competizione come giudice ombra (“shadow judge”). Quando si partecipa come giudice ombra ci si comporta esattamente come un giudice vero, con la differenza tuttavia che il punteggio che assegniamo ai concorrenti non viene considerato nel conteggio finale. Alla fine potete (tempo permettendo) confrontare il vostro punteggio con quello degli altri giudici e discuterne con loro.

Abbiamo iniziato con le gare nel lontano 2002, e da allora abbiamo sempre cercato di migliorare i nostri metodi di valutazione e assicurarci che tutti i piloti avessero le stesse opportunità di essere giudicati al meglio. Giudicare al fianco di personaggi del calibro di Harold Slit e Henri Nijenhuis è stato un ottimo modo per imparare in ogni gara come osservare determinati trick. Il risultato di tali esperienze può essere visionato in “Il punto di vista del giudici” e “Gli errori più comuni”. Per un paio di anni abbiamo ospitato dei giudici tedeschi alle competizioni che si sono tenute a Lommel (con più di trenta partecipanti) e abbiamo anche usufruito del gentile aiuto di Jolien Coenraets il quale ci ha assistito con gli arbitraggi. Abbiamo gettato le basi di questa disciplina nella Francia meridionale, mentre l’esperienza è stata acquisita in Olanda e Belgio. Purtroppo al tempo non è stato possibile trovare sufficienti giudici (sia nuovi che vecchi) disponibili per misurare le proprie abilità di arbitraggio o essere avviati alle basi di questa disciplina. Quindi lo scopo di questo sito di cercare di condividere le esperienze e preparare nuovi giudici leali e competenti.

Di cosa avete bisogno di preciso per essere giudici? Un buon punto di partenza è dotarsi di una doppia protezione solare: procurarsi un buon solare per salvaguardare la propria pelle dall’eccessiva esposizione ai raggi solari è di fondamentale importanza. In caso contrario rischiate di diventare rossi come delle aragoste o pomodori. Prima di tutto proteggete tutte le aree esposte come il vostro collo o il retro delle vostre gambe (nel caso indossiate degli shorts). In secondo luogo proteggete i vostri occhi dalla luce solare mediante degli occhiali o berretti, questo vi permetterà inoltre di avere una chiara visione degli aquiloni in gara.